
“Tenuta Principe Mazzacane” nasce in Cilento, nelle terre di Lustra e di Omignano, appartenute a Giulio Cesare Mazzacane, che sposò Giulia Rocca. Per quel matrimonio, un Epitalamio fu scritto proprio dal filosofo napoletano Giambattista Vico.
“Un ramo della famiglia di mio padre aveva le capre. E lo stesso era anche per il mio compagno, Andrea. Quando abbiamo deciso di investire nella terra, perché volevamo costruire un qualcosa di bello e di nostro, che ricordasse una parte in “comune” delle nostre origini, che regalasse dei valori reali ai nostri futuri figli, vedemmo dipingersi davanti ai nostri occhi tutto questo. Non avevamo nulla, neanche un metro di terra: abbiamo iniziato cercando un luogo, sacrificando tutti i risparmi (e lo facciamo ancora) per dare vita a Tenuta Principe Mazzacane. Il nome vuole ricordare un pezzo di memoria e di storia del territorio in cui ci troviamo, cuore del Cilento Antico”, spiega Annacarla Tredici, imprenditrice d’origine napoletana.
In regime biologico, l’azienda si configura come un modello resiliente di agricoltura sostenibile, basata su alimenti sani e stagionali, prodotti con energia pulita, nel rispetto della natura e dei consumatori, con un'attenzione particolare alla tutela della agro-biodiversità e al benessere degli animali da allevamento semi-estensivo.
"Pensiamo globale, agiamo locale". Dalle idee del pensatore-sociologo Bauman segue la filosofia produttiva della Tenuta Principe Mazzacane: abbracciando la storia, la memoria e la biodiversità di questa terra, musa ispiratrice di poeti e filosofi, siamo fedeli all'identità del luogo in cui alleviamo un centinaio di capre, animali affettuosi e curiosi, che ci regalano deliziosi risultati.
La qualità significa: semplicità e cura nella produzione, innovazione, sperimentazione e assoluta dedizione per la terra, gli animali e il prodotto.
